E’ positiva la suddivisione dei quantitativi tra i diversi Stati membri dell’Unione per tenere conto della presenza storica dei produttori sul mercato russo ma è necessario alzare le indennità per adeguarle ai costi di produzione reali dei singoli Paesi. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare la nuova proposta di regolamento presentata dalla Commissione con misure eccezionali di carattere temporaneo a favore dei produttori ortofrutticoli per far fronte ai problemi di mercato conseguenti l’embargo della Russia. L’ortofrutta è il settore produttivo del Made in Italy piu’ colpito dall’embargo con le esportazioni che avevano raggiunto i 72 milioni di euro nel 2013 senza dimenticare i flussi indiretti verso il mercato russo ed i danni provocati dal rischio di invasione sul territorio nazionale di prodotti di altri Paesi che non possono trovare piu’ uno sbocco nell’ex impero sovietico. Complessivamente il danno diretto per l’Italia è stimato dalla Coldiretti in circa 200 milioni di euro all’anno e riguarda oltre all’ortofrutta il blocco delle esportazioni delle carni per 61 milioni di euro e di latte, formaggi e derivati per 45 milioni di euro. Da segnalare che sono stati colpiti anche prodotti tipici dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano (per un importo di 15 milioni di euro), ma anche prosciutti a denominazione di origine.
Il nuovo provvedimento sull’ortofrutta - sottolinea la Coldiretti - conterrebbe disposizioni più mirate nella scelta dei prodotti e nei criteri di assegnazione agli Stati Membri dei volumi oggetto di intervento. Verrebbero riprese le disposizioni definite nel precedente regolamento, in termini di beneficiari (Organizzazioni dei produttori (OP) e produttori non soci), tipologie di misure (ritiri, mancata raccolta e raccolta verde), livello dell’aiuto UE (100% ritiri distribuzione gratuita per entrambi i beneficiari, 75% OP e 50% produttori non soci) con l’ introduzione di alcune novità:
· inserimento gli agrumi ed eliminazione di prodotti che non rivestono importanza a fini esportativi verso la Russia (funghi, frutti rossi e tutte le tipologie di cavoli);
· suddivisione dei prodotti oggetto di intervento in 4 gruppi (mele e pere; frutta; ortaggi; agrumi) e per ogni gruppo sarebbe definito un livello massimo di volume oggetto di intervento. Nella definizione dei volumi massimi, la Commissione avrebbe considerato la media triennale (2011-2012-2013) dei flussi di esportazione di ciascuno Stato membro diretti verso la Russia per i mesi di interesse del provvedimento, diminuiti dei volumi notificati ai sensi del precedente provvedimento (Reg.n°932/2014) e ridistribuendo tra i paesi esportatori le quote di prodotto inviato in Russia attraverso triangolazioni con altri Stati membri;
· sarebbe data facoltà a ciascuno Stato Membro di usufruire di un volume addizionale di intervento pari a 3mila tonnellate, da distribuire a propria scelta tra i prodotti oggetto di intervento e di definire criteri di selezione rispetto ai prodotti, ai beneficiari ed alle misure da attivare;
· Il provvedimento non sarebbe retroattivo, ma entrerebbe in vigore il giorno della sua pubblicazione in gazzetta UE, fino al 31 dicembre 2014 o fino al raggiungimento dei volumi massimi stabiliti.
18 Settembre 2014
UCRAINA: COLDIRETTI, BENE AIUTI ORTOFRUTTA, ALZARE INDENNIZZI