Legge di Stabilità 2016
“Una manovra che garantisce quasi un miliardo di risorse aggiuntive all’agricoltura con il rispetto degli impegni assunti per il taglio delle tasse a chi vive di agricoltura che viene esentato dal pagamento dell’IMU e dell’Irap, come avevano annunciato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina all’incontro con i trentamila della Coldiretti il 15 settembre nella giornata dell'agricoltura italiana all’Expo”.
Questi gli effetti dell’approvazione della legge di stabilità 2016 nel sottolineare che “con il provvedimento l’agricoltura torna ad essere centrale nella manovra del Governo”.
Dall’azzeramento dell’Irap alla cancellazione dell’Imu per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali sia nei terreni in pianura che nelle aree montane e svantaggiate, dove è stata tolta a tutti, ma anche l’aumento della compensazione Iva sulle carni bovine e suine (passando rispettivamente a 7,7 per cento e all'8 per cento) e l’incremento delle percentuali di compensazione Iva per i prodotti lattiero caseari all’8,80 al 10 per cento nonché i fondi stanziati per il piano olivicolo e quelli per il finanziamento delle assicurazioni contro le calamitá con un budget di 140 milioni in due anni.
Generazione Campolibero – Giovani -
Il Ministero delle politiche agricole rende noto che sono operative le misure del pacchetto “Generazione campolibero”, che prevedono mutui a tasso zero, credito per favorire l'imprenditoria giovanile, fondi per supportare la nascita e lo sviluppo di start up agri-food, più innovazione con il credito di imposta per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari; "un piano da 160 milioni, tra risorse interne e fondi ISMEA-BEI, che ha l'obiettivo di favorire il ricambio generazionale, sostenendo il comparto e creando nuovi sbocchi occupazionali.
Etichettatura Vini – dietrofront Commissione UE
La Coldiretti esprime apprezzamento per l’annunciato dietrofront della Commissione europea sulla proposta di liberalizzazione dei nomi dei vitigni fuori dai luoghi di produzione. Era stata la Coldiretti a lanciare l'allarme sull’avvio del processo di revisione delle norme che disciplinano l’etichettatura dei vini la cui proposta avrebbe consentito l’uso di denominazioni senza un riferimento geografico ma con solo il nome del vitigno, senza curarsi del fatto che la storia e la tradizione le abbiano legate ad un determinato territorio. Un provvedimento che avrebbe danneggiato fortemente il nostro vino e creato meccanismi di concorrenza sleale all’interno della Ue in quanto qualsiasi produttore avrebbe potuto immettere sul mercato generici vini “Aglianico” godendo della notorietà delle rispettive denominazioni di origine (Doc e Docg) e del lavoro delle nostre aziende che hanno fatto conoscere questi prodotti nel mondo.