Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, lo aveva promesso. Sull’Imu, la nuova tassa che sostituisce l’Ici e picchia duro sui fabbricati agricoli (abitativi e strumentali), aveva chiesto una riflessione perché l’onere si stava rivelando insostenibile per gli agricoltori. Per le associazioni la bolletta è di un miliardo, un dato condiviso anche dal ministero.
E il primo risultato è stato l’apertura di un tavolo al ministero dell’Economia a cui partecipa con le organizzazioni agricole anche il Mipaaf. La partita è troppo importante e strategica per il futuro del settore e dunque il ministero vuole giocarla in prima linea. Ma nel decreto fiscale in programma al prossimo Consiglio dei ministri di venerdì prossimo, secondo le associazioni agricole, non ci sarà alcun intervento riparatore. I lavori di verifica infatti sono ancora in corso. L’unico dato certo per ora, è che c’è una gran confusione e soprattutto mancano dati certi. Potrebbe invece spuntare l’attesa agevolazione sul gasolio agricolo.
E l’ennesimo Sos è stato lanciato dalla Coldiretti che ricorda che nel 2011 sono state chiuse 20mila aziende agricole e ora con la bolletta Imu la situazione è destinata a peggiorare. «La nuova Imu avrà infatti – sottolinea la Coldiretti – un impatto pesante su terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fienili fino alle cascine e ai capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi, andando a tassare quelli che sono, di fatto, mezzi di produzione per le imprese agricole ».
23 Febbraio 2012
Imu, correttivi ancora da studiare