Lo stabilisce una recentissima delibera della Giunta Regionale proposta dagli Assessori all’Agricoltura - ed all’Ambiente, in seguito ai risultati di un progetto di ricerca inerenti le tematiche relative all’inquinamento da nitrati di origine agricola del Dipartimento di Ingegneria Agraria e Agronomia del Territorio della Facoltà di agraria di Napoli, svolto per conto della Regione, che concordano con le evidenze scientifiche emerse da ricerche della facoltà di Medicina Veterinaria e dal Dipartimento di Scienze Zootecniche ed Ispezione degli alimenti dell’Università di Napoli .
Dalla ricerca è emerso, infatti, che Il contenuto di azoto degli effluenti bufalini è sensibilmente inferiore a quello della specie bovina, pertanto le imprese possono procedere alla loro utilizzazione agronomica con vincoli meni stringenti.
Questa delibera, che consente ai nostri allevatori bufalini di adottare valori dei quantitativi di effluenti ed i relativi quantitativi di azoto inferiori rispetto alla precedente delibera, insieme allo sblocco annunciato di un milione e mezzo di euro per risarcire ulteriori imprese bufaline per gli abbattimenti e 18 milioni di euro per il mancato reddito per l’emergenza brucellosi - ha commentato la Coldiretti di Caserta – è un importante segnale di attenzione nei confronti di un settore – quello bufalino – duramente colpito negli ultimi anni. Ora ci attendiamo un grande piano di rilancio della filiera.
7 Settembre 2010
Cambiano i valori che le imprese agricole bufaline utilizzano per la compilazione delle comunicazioni di utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici.