Nella splendida cornice del Castello Marchionale a Taurasi, organizzato dalla Coldiretti della Campania, si è svolto ieri l’incontro interregionale sul comparto vitivinicolo per discutere della crisi dei vini rossi, con particolare riferimento all’aglianico, il ”principe” dei rossi. Erano presenti le Federazioni Coldiretti di Campania e Basilicata, con le strutture regionali e provinciali ed i componenti del Comitato consultivo vitivinicolo. Hanno fatto gli onori di casa il Presidente ed il Direttore regionale della Campania, Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo, il presidente ed il direttore di Avellino, Francesco Vigorita e Giuseppe Licursi ed il Sindaco di Taurasi, nonché presidente del Consorzio di tutela dei vini irpini, Antonio Buono. Dopo gli interventi di saluto, la relazione di base, introduttiva ai lavori è stata tenuta dal responsabile vitivinicolo della Confederazione Nazionale Coldiretti, Domenico Bosco, che ha presentato lo scenario attuale del comparto. “La situazione di crisi che sta attraversando il settore vitivinicolo – ha affermato Bosco – si comprende poco, alla luce del fatto che la produzione non è aumentata, anzi, rispetto alle prime stime, è addirittura diminuita (quella nazionale sarà inferiore ai 45 milioni di ettolitri)”. La riduzione dei consumi di vino che si registra sul mercato interno ed esterno è dovuta a vari fattori, tra cui un ruolo importante lo sta avendo la sciagurata campagna contro l’alcoolismo, che accomuna il consumo di vino a consumi ben più pericolosi e dannosi. E’ stato ben evidenziato anche il ruolo che gioca la Grande Distribuzione Organizzata nell’orientare i consumi verso determinate varietà, approvvigionandosi poi della materia prima in luoghi dove i costi sono molto bassi, venendo quindi ad annullarsi quella che è una delle caratteristiche principali di un buon vino e che i consumatori più attenti chiedono, cioè il legame evocativo forte con il territorio di produzione. Anche qui c’è un problema di rapporti all’interno della filiera che deve essere preso in considerazione, per evitare che la delocalizzazione venga presentata come internazionalizzazione. C’è sicuramente anche un problema di marketing commerciale che promuovi fortemente il prodotto vino e le denominazioni, e non tanto o non solo i marchi aziendali.
Tanti sono stati gli argomenti toccati nel successivo e partecipato dibattito dove le diverse realtà e problematiche territoriali delle varie provincie sono state puntualmente affrontate, con contributi che hanno avuto sempre a riferimento la concretezza delle situazioni e delle esperienze.
“Si tratta di una problematica che per la sua incidenza sull’agricoltura e sull’economia dei territori interessati e per la sua attualità, viste le recenti difficili situazioni di mercato che il settore vitivinicolo, e quello dei vini rossi in particolare, sta attraversando, la Coldiretti affronterà con decisione e nel concreto”, dichiara il presidente di Coldiretti Avellino, Francesco Vigorita. Già nel prossimo mese è programmato un nuovo incontro sull’argomento per far avanzare la riflessione. “Contiamo – ci dice il direttore Giuseppe Licursi – di poterci presentare ai vitivinicoltori con proposte concrete su cui confrontarsi, per poter rivitalizzare un settore che è il fiore all’occhiello dell’agricoltura irpina e delle altre provincie interessate”.
10 Novembre 2010
Coldiretti a confronto sull’aglianico