La futura Pac deve rimanere una politica comune forte e corredata di risorse finanziarie adeguate ai suoi obiettivi. Il sostegno diretto al reddito degli agricoltori dell’Ue contribuisce ad assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola e deve quindi rimanere un elemento essenziale della Politica agricola comune verso il 2020, tenuto conto dei costi supplementari in cui incorrono i produttori per soddisfare le rigorose norme dell’Unione in materia di ambiente e di benessere degli animali. Per questo motivo ogni ulteriore passo verso l’ecologizzazione (greening) dovrebbe essere semplice ed efficace in termini di costi, evitando qualsiasi sovrapposizioni tra i due pilastri.
Questi sono solo alcuni dei messaggi principali presenti nelle Conclusioni della Presidenza ungherese sulla comunicazione della Commissione europea “La Pac verso il 2020: rispondere alle sfide future dell’alimentazione, delle risorse naturali e del territorio”. Nel corso della riunione del 17 marzo, a Bruxelles, il Consiglio dei ministri dell’agricoltura, con la presidenza dell’ungherese Sándor Fazekas, ha preso atto di tali conclusioni, sostenendole a grande maggioranza di 20 Stati membri, con 7 voti contrari di Danimarca, Regno Unito, Svezia, Estonia, Lituania, Lettonia e Malta.
In merito alle misure di mercato il testo afferma, relativamente all’idea della Commissione di un pacchetto di strumenti per la gestione dei rischi, che “questo dovrebbe avvenire su base volontaria, senza provocare distorsioni di concorrenza né interferire con le attività già esistenti in quest’area”.
Con il testo adottato la Presidenza sottolinea l'importanza di cogliere l'opportunità offerta dalla riforma della Pac 2020 per migliorare il funzionamento della filiera alimentare e si compiace dell'intenzione della Commissione di incentivare lo sviluppo delle vendite dirette e della produzione per i mercati locali, nonché la competitività dei piccoli agricoltori.
Inoltre il documento sottolinea che il sostegno alle zone caratterizzate da svantaggi naturali dovrebbe essere mantenuto nel secondo Pilastro, con l’invito alla Commissione a valutare l’eventuale valore aggiunto di un sostegno supplementare, erogato a titolo del primo Pilastro. Si richiede inoltre una solida politica di sviluppo rurale per migliorare ulteriormente la competitività, la modernizzazione e la sostenibilità del settore agroalimentare, sviluppando il vasto potenziale economico delle zone rurali in tutta Europa.
La situazione di consenso al documento, da parte degli Stati membri, rispecchia le criticità affrontante nel corso delle discussioni, in cui si erano manifestate numerose divergenze di opinione fra gli Stati membri, in particolare per quanto riguarda la questione dei criteri della distribuzione finanziaria tra gli Stati membri, la previsione di un tetto massimo degli aiuti (capping), l’aiuto ambientale ed il ruolo delle misure di mercato.
Sul futuro della Politica agricola comune Coldiretti si è pronunciata nelle settimane scorse con la sottoscrizione di un documento a sostegno di una Pac che favorisca la competitività dell’agricoltura sotto il profilo economico ambientale e sociale, che sia in grado di innovare le attuali inefficienze nella fase di programmazione e gestione dell’offerta, che risponda alle domanda dei consumatori in tema di informazione e trasparenza, che crei le condizioni per il protagonismo e la gestione diretta da parte degli agricoltori di filiere corte e trasparenti per favorire l’occupazione, che ridia centralità al territorio e alla economia reale.
Visita la sezione CAA di Coldiretti Caserta