Il 2010 si chiude per l’agricoltura con un bilancio dal sapore agrodolce. Da un lato la considerazione che la timida ripresa dei prezzi all’origine fatta registrare negli ultimi mesi non ha rimesso in positivo l’andamento dei redditi, tuttora in calo; dall’altro non ci si può negare che in un anno di profonda e gravissima crisi per tutti i settori, quello agricolo è riuscito a ottenere conquiste non da poco e tutt’altro che scontate.
Prendiamo la Legge di Stabilità. In un clima di tagli generali il Governo ed il Parlamento hanno mantenuto gli impegni assunti con Coldiretti dopo le partecipate manifestazioni di piazza e l’agricoltura ha ottenuto la stabilizzazione delle agevolazioni contributive per le imprese agricole delle aree sottoutilizzate e di montagna e di quelle fiscali per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali che acquistano terreni (la cosiddetta piccola proprietà contadina) attesi da decenni nonché l’abrogazione degli aumenti previsti per l’assicurazione generale obbligatoria per lavoratori dipendenti, autonomi e coltivatori diretti.
Se ci aggiungiamo lo stanziamento di 116,7 milioni di euro per il Fondo di solidarietà nazionale per ciascuna delle annualità 2010 e 2011, si capisce come in campagna sono stati ottenuti risultati importanti in un momento di oggettiva crisi economica.
Non vanno peraltro dimenticati il via libera del Cipe ai 64 milioni di fondi per lo zucchero prodotto nelle campagne di commercializzazione 2009/2010 e 2010/2011, e l’approvazione di programmi di spesa per 418,5 milioni di euro per opere irrigue nel Centro Nord e per il sistema irriguo al Sud.
Sul fronte legislativo sembra ormai vicino a tagliare il traguardo il disegno di legge sull’obbligo dell’etichettatura d’origine. Dopo l’approvazione in Senato delle ultime modifiche il ddl è passato alla Camera (che l’aveva già approvato) per il via libera definitivo.
E intanto l’Antitrust ha avviato un’indagine sulla Grande distribuzione organizzata. Lo strapotere della Gdo e l’iniquità delle condizioni contrattuali praticate dalle grandi centrali di acquisto nei confronti delle imprese che forniscono i prodotti erano stati oggetto di una serie di denunce da parte della Coldiretti, che alla fine ha portato il Garante della concorrenza ad intervenire.
Ma anche sul fronte Ogm cresce il desiderio di trasparenza nonostante le provocazioni ed i tentennamenti. Le Regioni hanno detto no alla coesistenza e sono tornate a chiedere l’applicazione della clausola di salvaguardia, recependo le istanza della quasi totalità dei cittadini che hanno combattuto la battaglia insieme alla Coldiretti.
Allo stesso modo, il Consiglio dei Ministri ha dato uno stop alle speculazioni sul costo dei terreni provocato dalla proliferazione senza controllo degli impianti fotovoltaici, con uno schema di decreto che limita la “conquista” dei terreni fertili da parte dei grandi gruppi estranei all’agricoltura per collocarvi megaimpianti.
21 Dicembre 2010
Il 2010 nelle campagne, un’annata in agrodolce