''Occorre vigilare affinche' l'aumento dell'Iva non sia l'occasione per speculare con aumenti di prezzo ingiustificati su beni indispensabili per i cittadini e le imprese a partire dalla benzina e dal cibo''.
E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'indice dei prezzi al consumo dell'Istat che a settembre e' aumentato del 3 per cento rispetto a un anno prima raggiungendo il valore piu' alto da ottobre 2008.
''L'effetto Iva - sostiene la Coldiretti - sembra essersi fatto sentire piu' del dovuto e sara' ancora piu' consistente nei prossimi mesi con una previsione del 3,5 per cento a novembre. Non e' un caso che le voci che fanno registrare aumenti piu' elevati su base annuale ci sono la benzina con un aumento del 16,3 per cento e il gasolio che cresce su base annua del 19,2 per cento. Un forte ostacolo alla ripresa dell'economia in un paese dove l'86 per cento del trasporto avviene su gomma''.
''Il rischio e' appunto - conclude la Coldiretti - l'effetto valanga sulle produzione a partire dall'agroalimentare con ogni pasto consumato dagli italiani che si stima deve percorrere duemila chilometri prima di giungere in tavola''.