"La Parmalat sotto il controllo della francese Lactalis sta sottopagando il latte agli aalevatori casertani come a quelli del resto del Paese rischiando di far chiudere centinaia di aziende agricole. Ha ridotto di 2,50 centesimi il prezzo praticato agli allevatori casertani sino allo scorso anno". E' quanto afferma il direttore della Coldiretti, Gianni Lisi, commentando la situazione nella provincia di Caserta. "L'intesa singola - continua - non garantisce affatto le aziende produttrici; occorre ricorrere a una sorta di accordo interprofessionale altrimenti Parmalat continuerà a fare la propria politica cioè quella di non avviare alcuna trattativa sul prezzo del latte". Ed appare tanto più importante il perseguimento di questo obiettivo quanto più si considera che il 60% dell'intera produzione lattiera casertana viene assorbito dalla Parmalat.
"Il problema rischia di diventare da finanziario a produttivo con perdite economiche ed occupazionali devastanti per il Made in Caserta. Il prezzo pagato agli allevatori per il latte alla stalla, che, in Terra di Lavoro, sono ben 150 - rincara Lisi - non copre più neanche i costi di produzione, che, tra mangimi ed energia, sono aumentati di quasi il 40%".
Secondo Coldiretti, Parmalat, la parte industriale che opera in regime di quasi monopolio nel Casertano, sembra non abbia intenzione di avviare alcuna trattativa sul prezzo dell' "oro bianco", nonostante le quotazioni dei principali prodotti siano in decisa ripresa.
Le aziende rimaste nella provincia di Caserta "sono quelle sopravvisute alle multe e alla burocrazia" e rappresentano un patrimonio da tutelare poichè sono di fatto dei consistenti pezzi produttivi dell'economia locale. "Sono seriamente preoccupato - ha dichiarato, inoltre, Lisi - per la piega che potrebbero prendere le proteste dei produttori qualora non si prestasse attenzione alle giuste rivendicazioni di una categoria che non vede riconosciuto il valore della propria produzione. E' questo in un momento in cui tra l'altro, tutti si affannano a parlare di produzioni tipiche, km zero e territorio e poi dimenticano e penalizzano i veri protagonisti di questa filiera".
La Coldiretti, per queste motivazioni, entrerà in mobilitazione e quanto prima chiederà un incontro con Parmalat "perchè è indispensabile difendere il meccanismo di fissazione del prezzo che tiene conto anche dei costi di produzione e che - continua Lisi - sarebbe un errore tornare a forme di contrattazione ormai obsolete che non tengono conto del reale stato delle cose".
17 Ottobre 2012
Latte giù il prezzo Sos di Coldiretti