La Mela è un frutto molto popolare in Europa, ed è anche molto diffuso in Italia, dove, anche nella nostra regione, esistono diverse varietà molto apprezzate.
Tra queste ricordiamo la Mela Annurca, la cui coltivazione è diffusa soprattutto nelle aree del beneventano, casertano e napoletano. Questo frutto antichissimo, celebrato anche da Plinio il Vecchio per le sue caratteristiche organolettiche, nella seconda metà del 1900 perse il proprio posto sulle tavole campane per finire in pasto ai maiali a causa del suo aspetto poco invitante che non invogliava al consumo.
Oggi però, grazie ad un’attenta opera di recupero, questo frutto ha riconquistato il posto che gli spetta nella gerarchia delle mele italiane, raggiungendo una produzione che supera di poco le 60.000 tonnellate medie annue. Consumare mele, ricche di fibre, potassio, fosforo, e vitamine (B1,B2, PP,C) è da sempre considerato fonte di salute e benessere e, oggi, lo dimostra anche una ricerca recentemente pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition.
I risultati di questa ricerca proverebbero che aumentando il consumo di mele si riduce sensibilmente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. I ricercatori della Harward School of Public Health sono giunti a questa conclusione dopo aver monitorato per un periodo di 24 anni le abitudini alimentari di circa 20.000 persone di entrambi i sessi, nessuna delle quali all’inizio dello studio presentava i sintomi del diabete di tipo 2.
Durante il periodo di osservazione a circa 12.600 soggetti è stata diagnosticata questa patologia. I ricercatori si sono dunque impegnati a stabilire quali comportamenti abbiano favorito il manifestarsi della malattia. I dati ottenuti hanno permesso agli studiosi di scoprire che coloro che mangiavano cinque o più mele a settimana avevano un rischio inferiore del 23% di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a coloro che ne mangiavano di meno o non ne consumavano affatto.
Questi risultati sono stati confermati anche dopo aver tenuto conto di altri fattori di rischio come cattive abitudini alimentari, fumo e fattori di ereditarietà legati al diabete. Un altro studio, recentemente pubblicato sul “Faseb Journal” e condotto dai ricercatori del Centro di Biotecnologie Avanzate di Genova, ha dimostrato, invece, come l’acido ascississico (un ormone vegetale presente nei vegetali e in modo particolare nelle mele) venga prodotto anche dall’organismo umano in presenza di particolari condizioni. Il suo positivo effetto consisterebbe nel favorire la produzione di insulina nel pancreas e contribuendo ad abbassare la glicemia.
Se questi risultati verranno confermati, l’acido ascississico contenuto nelle mele potrebbe costituire la base per la realizzazione di un nuovo farmaco utile a tenere sotto controllo il diabete. Una ragione in più per continuare a preferire questo frutto, scegliendo, magari, le varietà campane.