Inverte la rotta e riprende a salire il valore aggiunto in agricoltura che chiude il 2010 con segno positivo dell’uno per cento dopo il crollo del 3,1 per cento dello scorso anno per effetto dei segnali incoraggianti di ripresa nei prezzi alla produzione scesi a livelli insostenibili.
E’ quanto emerge da stima della Coldiretti che evidenzia il contributo positivo del settore agricolo all’ aumento del Pil nel Paese dell’1,3 per cento nel corso del 2010 registrato dall’Istat. A destare allarme per il 2011 è però la ripresa dei costi di produzione agricoli che fanno segnare un aumento del 4,4 per cento a gennaio con punte del 16,9 per cento per i mangimi e del 6,4 per cento per i carburanti agricoli che colpiscono principalmente gli allevamenti e le coltivazioni in serra.
Per l’agricoltura nel 2010 si è verificato - sottolinea la Coldiretti - un leggero aumento dei prezzi alla produzione che in media hanno fatto registrare un aumento del 3,7 per cento nel 2010 per effetto soprattutto del recupero negli ultimi mesi dell’anno. Per cereali e lattiero caseari l’aumento è stato rispettivamente del 10,2 per cento e del 10 per cento, dopo i crolli degli anni scorsi. Ad aumentare nel corso del 2010 sono stati però - rileva la Coldiretti - anche i costi di produzione con una crescita dello 0,5 per cento.
Mangimi ed energia sono le voci che hanno fatto segnare le maggiori tensioni nell'anno appena concluso. Per i composti destinati all'alimentazione animale l’aumento medio - continua la Coldiretti - è stato del 5,4 per cento rispetto al 2009, mentre i prodotti energetici hanno avuto un rincaro del 2,7 per cento, con un punte del +4,7 per cento per i carburanti. La produzione agricola subisce invece complessivamente una contrazione imputabile alla riduzione delle colture vegetali e ad una crescita di tutte le attività di allevamento.
Nonostante i segnali di ripresa, durante l’anno - sostiene la Coldiretti - si sono manifestati gravi crisi in settori chiave dell’economia agricola, dalla pastorizia alla raccolta del pomodoro destinato alla trasformazione industriale fino all'allevamento dei suini, anche per effetto delle inefficienze, delle furbizie e delle speculazioni lungo la filiera agroalimentare che porta a sottopagare la produzione agricola. La Coldiretti sta promuovendo un progetto per una filiera agricola tutta italiana con l'obiettivo di tagliare le intermediazioni e arrivare ad offrire in Italia e all’estero prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo attraverso la rete di Consorzi Agrari delle cooperative e delle imprese agricole.