Dal Bordolino nella versione bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al Meersecco, ma ci sono anche il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, il Marsala sudamericano e quello statunitense e il Kressecco tedesco nella cantina dell’orrore allestita dalla Coldiretti nel proprio stand al Vinitaly nel Centro Servizi Arena - nel corridoio tra i padiglioni 6 e 7 per denunciare nuovi e incredibili casi di contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori piu’ prestigiosi che complessivamente provocano perdite stimabili in circa un miliardo di euro sui mercati mondiali alle produzioni Made in Italy. La falsificazione colpisce anche i liquori nazionali piu’ prestigiosi come dimostrano il Fernet Veneto e quello Capri rigorosamente Made in Argentina esposti nell’occasione dalla Coldiretti. “La stagnazione dei consumi interni, insieme alla crescita dei mercati esteri, rende piu’ urgente l’intervento delle Istituzioni per tutelare le esportazioni di vino Made in Italy di fronte ai numerosi tentativi di banalizzazione delle produzioni nazionali”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Oltre alla perdita economica, a preoccupare è soprattutto il danno di immagine che provocano tra i consumatori emergenti dove – ha precisato Moncalvo - non si è ancora affermata la cultura del vino”. Se l’Italia resta saldamente il maggior esportatore di vino nel mondo, dove quasi una bottiglia scambiata su cinque è Made in Italy, crescono parallelamente i casi di contraffazione a conferma del fatto che il vino italiano è il più amato, ma anche il più imitato all'estero dove - ha concluso la Coldiretti - sono molte diffuse “copie” che mettono a rischio l'immagine del prodotto e le opportunità di penetrazione dei mercati.
7 Aprile 2014
VINO: COLDIRETTI, A VINITALY CANTINA ORRORI, DA BORDOLINO A BARBERA BIANCO